Studioundici nasce dall’incontro del designer Marco Gabellini e dell’architetto Igor Macrelli che, dopo un periodo di collaborazione a distanza, scoprono delle corrispondenze molto forti nell’approccio alla progettazione. Dopo aver compreso che le due mentalità potevano partire dalla base comune e svilupparsi sfruttando le diversità, dopo aver capito cosa rappresenta per entrambi l’architettura, il design, il progetto… intraprendono nel 2005 un percorso che li porta nel 2006 a lasciare le loro decennali esperienze precedenti ed a costituire studioundici.
Il principale punto comune alle due mentalità si ritrova nella visione del rapporto“committente-progettista”.
Qualsiasi progetto, che riguardi l’architettura di una villa, la progettazione di un interno, l’arredamento di un locale pubblico, la realizzazione di una palazzina o l’ingegnerizzazione di un prodotto industriale, deve obbligatoriamente partire dall’analisi della mentalità del committente. Compito del progettista è, basandosi su questa analisi, concretizzare l’anima dello stesso committente combinandola alla propria. L’ affinità progettista-committente diventa fondamentale. Nel momento in cui il committente seleziona il proprio progettista applica inconsciamente questa regola: intuisce che il suo prescelto gli fornirà il risultato più adatto alle proprie esigenze… in altre parole, intuisce che il progetto sarà per lui “bello” se sarà a realizzarlo quel tecnico e non un altro.
Dunque il committente ha il ruolo importantissimo di selezionare il progettista affine.
Da questa preferenza iniziale nasce il rispetto del committente che è alla base del progetto di studioundici.
Nell’interior design, applicando questo concetto (“concretizzare l’anima del committente”), otteniamo due importanti risultati. Il primo è sicuramente la possibilità di rispondere alle esigenze pratiche della vita specifica degli utilizzatori: abitudini, esigenze, hobby o passioni particolari devono obbligatoriamente trovare lo spazio per realizzarsi nell’ambiente in cui si vive, si lavora, ci si diverte, ecc… Mentre il secondo è quello di aderire (nel senso di mettere in relazione, corrispondere, rappresentare) al carattere intimo delle persone che lo abitano.. rendere l’ambiente in cui si vive proprio.
Se paragoniamo la casa in cui si abita ad un vestito, il primo risultato corrisponde alla “comodità” di un buon vestito di sartoria, cucito su misura intorno alle proprie misure; il secondo motivo corrisponde al “disegno”, al “taglio”, al “modello” del vestito con il quale rappresentare se stessi e sentirsi a proprio agio.
Un altro aspetto in cui si ritrovano vicini all’interno di studioundici l’architetto Macrelli e il designer Gabellini è la voglia, senza mai contraddire l’idea precedente, di fantasticare su una vita diversa, anche esteticamente diversa. Non ingabbiata da schemi rigidi e scolastici. Cercare la filosofia in ogni progetto e stupirsi nel cambiare strada anche quando questa sembra ormai consolidata. Applicare il più classico rigore progettuale oppure trovare la regola per poi smentirla! Guardare al passato con rispetto e timore reverenziale oppure “sfregiarlo” con stravolgimenti e brutali reinterpretazioni. Parlare con il progetto e farlo parlare. Tutto è consentito perché niente è certo!
Ma c’è sintonia all’interno di studioundici anche nel considerare attentamente la fase realizzativa del progetto. Le precedenti esperienze lavorative portano all’interno di studioundici un know-how fondamentale per la messa in opera dei progetti finali. Solo dopo anni di esperienza diretta nel seguire i cantieri, i laboratori, le maestranze e solo dopo anni di ricerca su materiali, tecniche e prodotti è possibile considerare direttamente in fase di progettazione le problematiche o le possibilità offerte dalla realizzazione pratica.
Nell’ormai ampio ventaglio di progetti di cui si è occupato studioundici, l’importanza data al committente, alla sperimentazione, alla realizzazione, ha sempre dato vita a soluzioni innovative, spregiudicate, inaspettate, nelle quali la cultura architettonica del passato e del presente è stata reinterpretata al vaglio delle particolarità del committente, delle tecniche costruttive e della personalità dei due progettisti….